Antintrusione

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Una classificazione base per gli impianti antifurto è in funzione delle aree protette:

  • sistemi volumetrici: usati per proteggere delle aree interne agli edifici.
  • sistemi perimetrali: usati per proteggere le aree esterne o di confine dell’edificio formando un anello difensivo intorno ad esso.

Realizzazione tipica di un impianto

Fase 1: sopralluogo dedicato. Si identificano le esigenze di sicurezza richieste, si valuta la planimetria dell’edificio da proteggere e tutti i punti critici. Si considerano le abitudini quotidiane delle persone che dovranno usare l’impianto per facilitarne le operazioni di routine, in modo da rendere il sistema più facile e discreto possibile.

Fase 2: progettazione. Valutiamo tutte le possibili soluzioni praticabili in base alla conoscenza tecnica, normativa, all’esperienza provata in campo. Scegliamo i componenti più idonei cercando di rispettare un budget operativo che garantisca il risultato finale. Valutiamo la tipologia installativa che può essere applicata nel contesto: impianto cablato, wireless, ibrido, tenendo conto dei vincoli che ogni prodotto porta con se. Infine documentiamo la soluzione tecnica e la discutiamo con voi, spiegando in termini semplici quanto verrà applicato, come potrà essere gestito, i costi di manutenzione, in modo del tutto trasparente.

Fase 3: installazione. Spesso dove è necessaria la protezione esterna, eseguiamo dei test preliminari per verificare l’efficacia della soluzione progettata, per poi passare alla effettiva installazione di tutti i componenti dell’impianto. Importante in questa fase è di eseguire una installazione priva di punti critici che possano rendere facile la manomissione.

Fase 4: programmazione. L’impianto appena installato viene avviato con test su tutta la componentistica attiva, si verifica il corretto funzionamento di ogni componente e la taratura. Viene programmato il funzionamento, l’inserimento/disinserimento totale, parziale e combinato, metodo di avviso, metodo di gestione e segnalazione, in funzione delle abitudini descritte dal cliente nella prima fase.

Fase 5: periodo di prova. Una volta testato l’intero impianto, viene trasferita al cliente la gestione dello stesso. Viene spiegato come gestire il sistema antifurto, si rilascia la documentazione comprensiva di una guida su misura, in base a come è stato personalizzato. Il periodo di prova dipende dalla complessità dell’impianto e dalla familiarità con lo stesso del cliente. Al termine, se il cliente è a suo agio con il nuovo impianto, viene nuovamente dedicato del tempo per ulteriori spiegazioni e prove e si termina con la consegna definitiva dell’impianto antifurto. Se si vuole si può redigere un semplice piano di manutenzione programmata una volta l’anno per prove e collaudi, diversamente potrete contare sul servizio di assistenza in caso di necessità.

Come valutare un buon impianto antifurto

L’impianto antifurto se ben fatto, è unico. Di conseguenza il risultato finale è che l’impianto antintrusione è un vestito, cucito su misura per voi, che rispetta i vincoli tecnici e normativi, che fornisce sicurezza totale.
Nessuno può vantarsi di avere un impianto antifurto inattaccabile, ma se ben progettato vi darà il tempo di reagire e mettere in atto misure di deterrenza, automatiche nel caso di impianti integrati, che possono indurre i malintenzionati a rinunciare alle proprie azioni o di non indurli a provare.
Punti salienti per un buon impianto:

  • certificazione: i prodotti installati devono come minimo riportare la certificazione CE, in particolare i prodotti via radio che devono rispettare le frequenze licenziate in Italia, Ministero delle Telecomunicazioni.
  • Prestazioni: i migliori produttori di componentistica antifurto certificano i loro prodotti IMQ e certificano il livello di prestazione che possono fornire. Anche le batterie usate per l’autoalimentazione dell’impianto sono soggette ad organismi di certificazione. Se doveste associare all’antifurto una assicurazione contro il furto, le certificazioni saranno la prima e forse unica cosa che vi chiederanno.
  • Documentazione: abbiamo detto che l’impianto è unico e su misura. Allora al termine dei lavori o dopo una/due settimane di prova, l’installatore dovrebbe rilasciarvi un documento definitivo in cui è spiegato come gestire l’impianto, con delle note specifiche per il vostro.
  • Buon senso: è presto detto. Dovete porre la vostra fiducia in chi vi installa il sistema, altrimenti è meglio lasciar perdere. Per questo motivo potete informarvi se l’installatore ha una sede fisica a cui poter fare riferimento per la manutenzione. I prodotti dove sono stati progettati? L’installatore può dimostrarvi la sua esperienza? Vi da dei consigli, vi spiega bene come prevede il risultato finale? Ci sarà dopo aver terminato i lavori?
  • Discrezione: non vantarsi o far vedere il proprio impianto a terze persone è un buon consiglio, meno è conosciuto e meglio si è protetti. Anche noi facciamo in modo che sia più nascosto e discreto possibile.
  • EMF: buoni prodotti ed una gestione intelligente permettono di ridurre oltre l’80% le emissioni di campi elettromagnetici nei propri edifici. Non vi bastano già il WiFi, il bluetooth o gli smartphone come sorgenti?